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Susanna Agnelli
di Ciro Discepolo 

 


“Don’t forget you are an Agnelli”: non dimenticare che sei una Agnelli. È la frase che la governante inglese le ripeteva spesso. Ciò determinava per Susanna Agnelli il riferirsi rigidamente ad un atollo comportamentale in stile assai anglosassone: parlare senza alzare mai il tono della voce, non correre per la strada, cambiarsi prima di cena, non mangiare alcun cibo tra un pasto e l’altro. Miss Parker, suo mentore istituzionale e, al tempo stesso, figurativamente, l’eco del suo super-Io, la ammoniva con ordini secchi, cadenzati, appunto tali da imprimerle indelebilmente nella mente l’imperativo-guida: «Don’t forget you are an Agnelli». Come il purosangue di una prestigiosa scuderia viene coperto appena suda e l’asso della squadra di football viene mandato presto a dormire, così per questa futura ereditiera di parte dell’impero Agnelli si era scelta un’educazione adeguata, adeguata al nome che portava.

Vi è dunque una Miss Parker nel passato di Susanna Agnelli: al mare dieci minuti con la pancia in su e dieci minuti con la pancia in giù, venti minuti in acqua e al segnale del fischietto bisognava risalire. Se si fingeva di non aver udito, il giorno dopo niente bagno. Questo addestramento al fischietto riveste un’importanza primaria nell’economia della vita dell’ex deputato repubblicano. Sì, perché lo stesso ha l’Ascendente in Scorpione e la Luna in Ariete, che sono gli antipodi rispetto a questo modo di comportarsi, giacché avrebbero richiesto, invece, una grossa libertà di movimento, un modus vivendi più in sintonia con l’età di quei giorni, uno spazio più ampio per il sentimento.

Miss Parker invece è stata per lei l’opposizione Luna-Saturno, punto chiave del suo tema di nascita eretto per le ore 21.00 del 24 aprile 1922, a Torino. Per quanto vedremo più avanti, sembra più che giustificato ritenere che ella sia nata un po’ prima delle 21, quel tanto che basta a piazzare sicuramente il Sole e Mercurio in sesta Casa.

Come si diceva, l’opposizione Luna-Saturno costituisce senz’altro il punto di partenza nella messa a fuoco del tema in oggetto. Essa vuole indicare un’affettività congelata, invalidata, vanificata dal dio ragione. Ce ne si può rendere conto leggendo il suo libro-biografia vincitore di un premio bancarella: «Vestivamo alla marinara». Da questo possono estrapolarsi quattro punti fondamentali: la madre appare lontana, affascinante, irraggiungibile; il padre è poco presente e muore improvvisamente in un incidente aereo; il nonno, il senatore Giovanni, governa praticamente la famiglia Agnelli; vi è una forte presenza di Miss Parker.

Soprattutto la madre è spesso mitizzata nei racconti e ci appare sempre come una donna dalla bellezza irresistibile, con camicette di chiffon, i capelli biondi e gli occhi chiari. Nella prima parte dell’infanzia la vedeva poco, essendo al sua giornata regolata da un ferreo regolamento in cui le ore prendevano il nome delle governanti e delle precettrici che si alternavano nel «guidarla». Più tardi, dopo la morte prematura del padre, subì anche un grave shock allorché la madre venne fatta allontanare da lei e dai fratelli, per volontà del Senatore, avendo iniziato una relazione sentimentale con Curzio Malaparte.

In seguito la famiglia si riunì nuovamente, ma intanto Susanna aveva sofferto molto per questo episodio. Sì perché anche i ricchi soffrono, e seppure la nostra non abbia mai conosciuto lo squallore di un’infanzia povera, ha pur dovuto vivere il suo Saturno che, rappresentando il polo della crescita interiore, non è stato meno crudo che in altri tempi. Possiamo senz’altro affermare che quando l’ex sindaco di Monte Argentario «vestiva alla marinara» si è deciso il suo destino affettivo e il dolore di un’infanzia vissuta da adulta l’ha condizionata per il resto della vita. La Luna in Ariete opposta a Giove, insieme all’Ascendente Scorpione, avrebbe richiesto esplosione di vitalità, fiamme di energia, azioni inflazionate, invece un velo saturnino è stato fatto calare sulla sua impulsività e la giovane Agnelli ha dovuto invertire i ritmi naturali della vita, riservando agli anni venti il calore e il colore dell’infanzia mai gustata.

Tra i diciotto e i ventitré anni, infatti, la biografia di Susanna Agnelli è un’antologia di giornate infuocate, vissute al ritmo di una locomotiva in corsa, dalle quali emerge innanzitutto una gran voglia di vivere, peculiarità tipicamente taurina. Si diceva prima che il Sole e Mercurio vanno considerati in sesta Casa, e non possono sussistere dubbi al riguardo se si considera che la sorella prediletta dell’avvocato Gianni a diciotto anni si iscrisse a un corso di infermiera professionale, per poi prendere servizio come crocerossina durante tutto il periodo bellico. Fu più volte anche sulle navi ospedaliere che facevano la spola tra Napoli e l’Africa del Nord per recuperare i nostri feriti.

A quei tempi la chiamavano Miss Fiat e l’accusavano spesso di «giocare» a fare la dama di pietà. Anche oggi qualcuno la descrive, in rapporto all’attività di sindaco, come dama di carità con la sciarpa tricolore. A giudicare dall’oroscopo, però, si ottiene senz’altro un giudizio più positivo, giacché si colgono valenze infermieristiche: Sole e Mercurio in Via Casa, Venere dominate al Discendente, Urano dominante nei Pesci. Non è possibile qui descrivere il fervore con cui visse gli anni della guerra, ma basti dire che, appunto in quel tempo, si sbloccò qualcosa in lei e ci fu una prima emancipazione. Emancipazione che era stata fin lì ritardata anche dalla brutta collocazione di Plutone nel cielo di nascita: in ottava Casa, quadrato a Giove e Luna. La quadratura con la Luna, al pari degli aspetti dissonanti tra luminari e Nettuno, è fattore di angosce, nevrosi, paure. Il soggetto ci parla spesso, a questo proposito, nel suo libro, delle tante paure che aveva da bambina, soprattutto l’orrore del buio.

Gli anni della guerra furono anche quelli dell’amore per lei. Si innamorò ciecamente di Raimondo Lanza di Trabia, con cui non riuscì a sposarsi a causa della condotta sentimentale sregolatissima di costui, che cambiava le donne come se fossero macchine. Si sposò invece con il conte Urbano Rattazzi, dal quale ha avuto sei figli e da cui divorziò molti anni fa, essendosi nel frattempo innamorata di uno scrittore.

Il capitolo amore è poco sviluppato nella biografia citata, e dove se ne fa cenno, qua e là, si coglie sempre la presenza di una cortina di privacy ch’ella non intende violare. A nostro avviso, Susanna Agnelli ci ha voluto dire poco al riguardo. Venere in Toro, dominante al Discendente, è indice di grande sensualità che, pilotata da un Ascendente Scorpione e da una Luna Ariete, non può essere stata così parca di soddisfazioni, come si sarebbe indotti a credere leggendo le pagine dei suoi racconti. Quando era bambina, a scuola, barattava i suoi sandwich al pollo bianco con il pane nero e le fette di salame casereccio delle compagne. Le sue memorie del passato sono piene di ricordi di odori. Le piace mangiar bene ed è una brava cuoca. Il lato sensuale è quindi assai accentuato in lei e per questo pensiamo che non ci abbia detto tutta la verità sulla sua vita sentimentale.

I valori Toro si sono comunque reificati, soprattutto nel suo amore per la natura. Notissima e benemerita è, per esempio, la lotta accanita che da anni conduce contro la distruzione dei boschi dovuta a incendi.

Un altro aspetto interessante di Suni Agnelli è reso dalla ubicazione di Giove nell’oroscopo radix. Esso è sulla cuspide dell’undicesima Casa e va considerato certamente in 11a per quanto detto prima. Il suo significato è: appoggi esterni importanti, amicizie influenti, protezioni determinanti. Da ragazza, quando decise di fare la crocerossina, usufruì di un’amicizia prestigiosa per superare lo scoglio dell’età, che non le avrebbe consentito l’iscrizione ai corsi. Più tardi decise di fare l’esame di maturità in pochi mesi, ma aveva 21 anni e per chi non aveva frequentato regolarmente gli anni scolastici precedenti occorrevano 23 anni compiuti. L’ostacolo fu superato facendo approvare dal Parlamento una legge speciale che le consentiva di fare l’esame, e così fu.

In passato, e ancora oggi, ogni volta che una porta le si chiudeva davanti c’era una telefonata che la faceva riaprire. Forse oggi il soggetto utilizza questo privilegio più per risolvere i problemi collettivi di cui si fa carico che i suoi; però è comunque un vantaggio per nulla trascurabile, che orienta anche la sua psicologia in una direzione anziché in un’altra. Da ciò pensiamo nasca la sua mancanza di senso critico in rapporto alla volontà: Marte in Sagittario, isolato.

Non è chiaro, invece, la posizione dello stesso astro in 2a: potrebbe significare sia spese eccessive e sia lo sforzo quotidiano che oggi muove per avere finanziamenti per il suo comune. Soltanto lei potrebbe illuminarci al riguardo.

Da segnalare, infine, la sua dominante uraniana al Fondo del Cielo, dominante che, annunciando svolte importanti nella seconda parte della vita (oltre alla tragica fine del padre e allo «svezzamento» improvviso realizzato con l’iscrizione ai corsi di crocerossina) è da intendersi rapportata all’imprevisto interesse politico che, qualche anno fa, l’ha fatta entrare nelle file del partito repubblicano e l’ha fatta candidare al posto di primo cittadino a Monte Argentario.  

Ciro Discepolo

Tratto dal libro Toro, Blue Diamond Publisher, 2000, 128 pagine.

 

 

 

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